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Cronaca

Basso Biellese, 5.500 euro di multa all’appaltatore e 9.100 al committente

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I Carabinieri del nucleo Ispettorato del Lavoro di Biella con il personale ispettivo Inps, a conclusione di accertamenti a carico di un pubblico esercizio esercente, nello specifico un’attività’ di bar/gelateria sita nel basso Biellese, hanno accertato la presenza di 3 lavoratori assunti da un’altra società, di prestazione di servizi a favore delle imprese, attraverso la sottoscrizione di un appalto di servizi risultato non genuino.

L’appalto illecito

Premesso che l’appalto e’ un contratto con il quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo di denaro, nel caso in esame si è rilevato invece la totale assenza degli elementi sostanziali e formali dell’appalto configurandosi cosi’ un’interposizione illecita di manodopera a carico dello pseudo appaltatore ed una conseguente utilizzazione illecita a carico dello pseudo committente. Nell’appalto l’appaltatore non si deve limitare ad inviare i propri dipendenti presso l’azienda committente affinché’ svolgano una qualsivoglia attività’ lavorativa per conto di essa, ma deve avere organizzato i mezzi necessari e deve soprattutto aver assunto il rischio d’impresa come richiamato dalla normativa. In definitiva un appalto e’ genuino quando l’appaltatore non risulti essere un intermediario ma un vero e proprio imprenditore che, come tale, impieghi una propria organizzazione produttiva ed assuma i rischi della realizzazione dell’opera o del servizio pattuito. nel caso specifico la società’ appaltatrice, ormai nota in ambito nazionale, mascherava un’interposizione illecita di manodopera in quanto ha solamente messo a disposizione della società bar/gelateria mere prestazioni lavorative dei propri dipendenti i quali non hanno mai avuto contatti diretti con la stessa che si e’ limitata solo a formalizzare i rapporti di lavoro senza sostenere colloqui che sono avvenuti direttamente con la

società pseudo committente. Inoltre si è accertato che la somministrazione di lavoro veniva posta in essere con la specifica finalità di eludere norme inderogabili di legge o in violazione dei contratti collettivi applicati ai lavoratori, denunciando, nel caso in esame, all’Inps imponibili contributivi decisamente inferiori rispetto a quanto riportato nel libro unico del lavoro (busta paga) configurando una somministrazione/utilizzazione fraudolenta.

Hanno iniziato a lavorare senza contratto

Altresì si è accertato che i lavoratori oggetto dell’appalto erano già stati avviati al lavoro all’interno del locale bar/gelateria in prova senza alcun contratto e da considerarsi quindi “in nero”.

Le sanzioni

Lo pseudo appaltatore, quindi, ha avuto una sanzione amministrativa pari a € 5.500,00 e lo pseudo committente/utilizzatore una pari a € 9.100,00. Inoltre si è proceduto al recupero contributivo pari ad € 7.915.99 a carico del predetto utilizzatore. A entrambi i soggetti sanzionati è stato prescritto di cessare la condotta illecita che comporterà il deferimento in S.L. all’A.G. competente con conseguente contestazione dell’ammenda. E’ stata avviata d’ufficio la procedura per la regolarizzazione dei rapporto di lavoro.

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